martedì 15 novembre 2011

BPM: perché no?


Un software per BPM viene acquistato per risolvere problemi come:

1) Ci vuole troppo tempo per muoversi attraverso il processo; ad  esempio, potrebbero essere necessarie 2 settimane per una richiesta di acquisto mentre il tutto potrebbe durare un paio di giorni.
2) Il processo è  soggetto ad errori; gli errori che si possono verificano all'interno di un processo possono/non possono essere relativi al processo stesso  oppure perché il processo non è definito correttamente o per ignoranza dell’addetto, il processo può avere troppi o troppo pochi passi. Le possibilità di errore sono infinite.
3) Conformità (compliance); ad esempio, in una tipica sessione di auditor come primo passo gli auditori vogliono conoscere e capire i processi quindi vogliono le prove che i processi vengano seguiti e rispettati.

Un software BPM fornisce controllo e visibilità.

Controllo - Se le regole prevedono che ci siano 10 step, il software controlla che effettivamente siano rispettate le regole e se ci sono stati interventi di overide, il sistema ne tiene traccia individuando chi e quando ha eseguita l’azione.
Visibilità - In qualsiasi momento in un processo,gli addetti  sono in grado di vedere in quale step si sta operando e come si è posizionati rispetto agli SLA previsti. Questo permette di 'ottimizzare' il processo per renderlo più efficiente.
Il BPM rende la compliance un gioco da ragazzi.

A questo punto viene spontaneo chiedersi perché non tutte le aziende hanno abbracciato il BPM.
Non riesco ancora a capirne il perché, dopo anni di attività nel settore, mi sarei aspettato che le implementazioni di BPM fossero molto più diffuse.
In una economia stagnante non sarebbe un buon momento per guardare avanti e diventare più efficienti? 
Esistono soluzioni scalabili con costi di implementazione e TCO molto buoni (ad esempio WebRatio o Appian Cloud) quindi non può essere una questione di costi

Avete iniziato a guardare a soluzioni BPM?
Se no, perché no?

Nessun commento:

Disclaimer

Questo blog non è una testata editoriale perciò non viola gli obblighi previsti dall'articolo 5 della legge n.47 del 1948 in quanto diffonde informazioni con periodicità occasionale. Il presente blog risulta conforme alla vigente normativa sulla editoria (legge n. 62 del 7 marzo 2001) non trattandosi di pubblicazione avente carattere di periodicità.